Investire sul made in Italy per essere più forti all’estero. È questa la strategia di Lorena Antoniazzi, il marchio del cachemire guidato da Gianluca Mirabassi insieme alla moglie, la stilista Lorena Antoniazzi, che è riuscito a crescere e a chiudere il 2013 con un fatturato superiore a 16 milioni di euro, con una quota export di circa l’85%, con la previsione di un ulteriore aumento dei ricavi a 18 milioni di euro nel 2014.
La società, strettamente radicata al territorio, produce il 100% made in Italy e più del 90% dei capi in Umbria, e nell’ultimo anno la produzione ha subito un incremento di oltre il 40% cui ha corrisposto un aumento delle assunzioni. “Abbiamo circa sessanta laboratori – sottolinea Gianluca Mirabassi – che lavorano per noi nel distretto e poi abbiamo appena ampliato la nostra fabbrica produttiva, sempre alle porte di Perugia, che ora si estende su 3mila metri quadrati un terzo dei quali dedicata al magazzino e racchiude oggi al suo interno, tutte le diverse fasi di creazione del capo”.
Inoltre, la ‘regina della treccia’, come la chiamano i suoi estimatori, è molto attenda alla qualità e alla sicurezza dei capi tanto da introdurre la ‘Certificazione Tessile e Salute’, che garantisce l’assenza di sostanze chimiche nocive nella produzione dei capi. In più, il brevetto di tracciabilità con tecnologia ‘Rfid’ permette la tracciabilità dei capi Lorena Antoniazzi grazie a un microchip inserito nell’etichetta.
Sul fronte retail, l’azienda, che oggi ha momonarca a Parigi (al numero 10 di rue de Castiglione) e Seoul, punta ad aumentare la sua penetrazione. “Apriremo 10 negozi in 3 anni in Corea, oltre ad una boutique in Giappone nel quartiere Omotesando a Tokyo, entro il 2015, in collaborazione con Yagi Tsusho, nostro partner sul mercato giapponese per i prossimi 5 anni”, continua Mirabassi. Tra il 2014 e il 2015, poi, Lorena Antoniazzi si pone come obiettivo l’opening di altri due monomarca in Russia, rispettivamente a Mosca e a San Pietroburgo. Tra gli obiettivi a lungo termine figurano anche la Cina, mercato che l’azienda perugina vuole approcciare con la giusta tempistica, e gli Stati Uniti, piazza nella quale il brand verrà riposizionato grazie ad accordi con retailer di alto livello.