Prende corpo l’offerta presentata sabato dalla molisana Colella Holding per il salvataggio e il rilancio di Ittierre. Una proposta fatta di sinergie con le altre realtà che fanno capo al gruppo fondato negli anni Ottanta, delle acque minerali alle attività immobiliari e al settore alberghiero. E nella quale rispunta anche un asset che, fino a una decina di anni fa, rappresentava il cuore pulsante della Gtr di Remo Perna, ovvero il fratello di Tonino Perna, ex patron proprio di Ittierre.
Sono queste le linee guida raccolte da Pambianconews della nuova manifestazione di interesse che fa seguito alla proposta del fondo di investimento Ikf presentata nelle scorse settimane, per l’acquisto della realtà molisana. A bussare alla porta di Ittierre è Camillo Colella, patron di Colella Holding che controlla le società di acque oligominerali Castellina e Santa Croce e attivo anche del real estate e successivamente nel settore alberghiero con la consulenza del molisano Antonio Arcaro, ex manager di lunga data di Ittierre e ora alla guida di Rifle (carica che continuerà a mantenere). Nell’ambito di una strategia di diversificazione del business, piano già in atto con l’ingresso nel food & beverage, il gruppo, si legge nella nota ufficiale, “ha deciso di investire nella costituzione di un polo della moda alla luce delle opportunità che il comparto riserva in questo periodo storico e considerata anche l’ubicazione della sede operativa del gruppo in Molise, territorio ricco di know-how specifico nel settore tessile”.
La proposta, depositata sabato presso il Tribunale di Isernia prevede in sostanza l’affitto del ramo d’azienda cui seguirà l’acquisto vero e proprio. L’offerta messa sul piatto sarebbe di 3,2 milioni di euro in due anni cui si aggiungono anche le rimanenze di magazzino. Complessivamente l’investimento dovrebbe raggiungere un valore di 10 milioni in due anni. La proposta di Colella prevede la creazione di una newco che ha come obiettivo l’acquisizione di un marchio di abbigliamento e la sottoscrizione di accordi di licenze produttive e distributive nel segmento dell’ abbigliamento e degli accessori. Secondo quanto risulta a Pambianconews la nuova Ittierre dovrebbe trasferirsi nei locali dell’ex Gtr (azienda tessile di Remo Perna, fratello di Tonino,ai tempi licenziataria di Helmut Lang e fallita poi nel 2002), 25mila metri quadrati di capannoni a Monteroduni (Isernia) acquistati dal patron delle acque minerali nel 2003 dove dovrebbero trovare spazio anche le micro e piccole imprese tessili dell’indotto di Ittierre. Ancora non è stato messo nero su bianco un piano specifico sull’occupazione anche se dall’azienda fanno sapere che “l’intento è la salvaguardia e lo sviluppo del luogo di appartenenza del gruppo Colella”. In realtà tutto dipenderà dalle licenze che verranno siglate, per le quali, spiega Arcaro, si cerca di puntare su brand di fascia alta e non è escluso che in futuro si possano creare “sinergie tra Rifle e la nuova Ittierre”.
L’altra voce della proposta prevede lo sviluppo commerciale per il quale è prevista la possibilità di utilizzo dell’outlet già esistente e l’apertura di alcuni negozi su Roma e Milano facendo leva sulla disponibilità di immobili del gruppo Colella, realtà che, attraverso le tre società controllate realizza ricavi aggregati per oltre 60 milioni di euro e che, secondo quanto dichiarato dall’azienda stessa, negli ultimi 15 anni ha movimentato circa un miliardo di euro tra attività immobiliari e non. Nelle prossime due settimane il Tribunale di Isernia dovrebbe decidere sul futuro di Ittierre. Nel frattempo Colella Holding starebbe portando avanti a livello regionale il confronto per il suo progetto del Polo della moda.