‘Jambon Cambon’, ‘Tweed tea, ‘Spaghettini N°29 made in France’: sono solo alcuni dei prodotti alimentari in vendita sugli scaffali del patinatissimo supermarket Chanel, la ironica e spettacolare scenografia ricreata dal direttore creativo Karl Lagerfeld per la sfilata parigina di ieri, sotto le grandi cupole del Grand Palais.
Le 80 modelle hanno calcato la passerella-corsia con indosso le creazioni della maison francese per il prossimo autunno-inverno, indossando sneakers griffate (già sdoganate con lo show haute couture in gennaio), spingendo carrelli o reggendo eleganti cestini con gli stessi dettagli della borsa icona del marchio, la 2.55.
All’avviso dell’altoparlante “Siete pregati di affrettarvi alle casse. Stiamo per chiudere”, tutti gli ospiti hanno lasciato la sfilata. Non prima, però, di aver riempito il web di innumerevoli post e foto scattate con i propri smartphone. E così la sfilata, forse ironica metafora della caducità della moda, sicuramente abile operazione di marketing, ha fatto parlare in tutto il mondo della maison di rue Cambon e del suo deus ex machina Kaiser Karl.