Il Gruppo Albini ha archiviato il 2013 con un fatturato consolidato di 129 milioni di euro, in linea con l’anno precedente. L’esercizio ha visto un secondo semestre in ripresa con gli ordini della stagione P/E 2014 in aumento del 6 per cento. Dato particolarmente significativo derivante soprattutto dalla buona ripresa del mercato europeo, Italia compresa.
Il gruppo lombardo, maggior produttore europeo di tessuti per camiceria, esporta oltre il 70% del fatturato in oltre 80 Paesi. “Sul fronte europeo, che è il nostro mercato domestico – ha commentato Silvio Albini, presidente del gruppo che ha nel suo portafoglio 5 distinti marchi – arrivano segnali positivi dai Paesi scandinavi, dall’Est europeo, così come da Inghilterra, Germania, Spagna e Francia. Tiene anche l’Italia dove il nostro prodotto si rivolge ai camiciai specializzati e ai grandi brand che esportano il Made in Italy nel mondo. Buoni mercati si confermano i Paesi dell’America del Nord con gli Stati Uniti in particolare, mentre in Asia, se Giappone e Sud-Est asiatico sono mercati vivaci, la Cina mostra segnali di rallentamento, pur rimanendo un mercato importante nel lungo periodo. Un fattore penalizzante per le vendite resta l’euro, troppo forte e in contrasto con la debolezza delle economie europee”.
L’anno 2013, per Albini, si è rivelato fondamentale anche per il programma di investimenti, in particolare verso una nuova tintoria filati ad Albino (Bg) che partirà nei prossimi mesi. Sale quindi a 21 milioni l’investimento complessivo effettuato nel triennio 2012-14, destinato principalmente agli stabilimenti in Italia.