Investimenti e consolidamento nel contract. Questa sembra essere la formula dietro alla crescita di Gessi. L’azienda che produce rubinetti e arredo bagno ha chiuso il 2012 con un fatturato consolidato di 115,7 milioni di euro, in crescita del 3% rispetto ai 112,4 del 2011, e un ebitda di gruppo pari a 14 milioni, con un’incidenza delle vendite estere sul totale dei ricavi del 70% circa. Nel suo complesso, il gruppo che controlla tra gli altri i marchi Gessi, San Marco Rubinetterie e Ceramiche Appia Nuova, copre il 13% delle esportazioni italiane del comparto ed è il primo esportatore italiano del settore.
Il gruppo di Serravalle Sesia fondato 20 anni fa da Umberto Gessi e dal figlio Gian Luca, ha messo a segno un risultato sostenuto in particolare dai risultati di San Marco Rubinetterie e Ceramiche Appia Nuova. Ma è per il marchio Gessi che sono stati fatti grandi investimenti, soprattutto in macchinari e nuove tecnologie (negli ultimi quattro anni la spesa è stata di 35 milioni), e forte è stata la spinta nel settore contract. “La nostra risposta alla crisi dell’edilizia, che in Italia ha generato un -30% per il nostro settore, è una spesa capitale strategicamente indirizzata verso obiettivi ben identificati e un intelligente gestione dei costi”, afferma Gian Luca Gessi. Tra gli investimenti in Italia, lo spazio inaugurato a marzo in via Manzoni a Milano: i 1.500 metri quadrati dedicati alla progettazione e alla ricerca e aperti a consumatori e architetti sono costati 12 milioni di euro e due anni di lavoro. L’azienda ha in programma di portare il modello meneghino nelle principali capitali del mondo, prevedendo investimenti per 50 milioni nei prossimi tre anni.
Un altro investimento importante ha riguardato il contract: Gessi si è aggiudicato la fornitura di importanti progetti per il settore alberghiero di alta gamma. Tra gli hotel firmati dal gruppo c’è il complesso Meydan e l’edificio più alto del mondo, il Burj Dubai, entrambi nell’Emirato; i W Hotel di Barcellona, Londra, Miami, Chicago e Doha; e poi, i nuovi hotel di catene come Starwood Hotels, Ritz Carlton, Kempinsky, Hyatt e Four Seasons. L’apporto dell’hotellerie, entro i prossimi tre anni, dovrebbe superare i 30 milioni di euro. La previsione di fatturato nel 2013 è di 135 milioni di euro (+21% sul 2012).