Il fondo di private equity americano Carlyle Group, tra i principali gestori di asset alternativi al mondo, ha acquistato una quota di minoranza in due centri commerciali cinesi, con l’obiettivo di solcare le potenzialità sul fronte immobiliare del boom del retail in Cina stimolato dalla crescita dei consumi interni. Attraverso un veicolo collegato alla sua divisione real estate in Asia, il fondo ha rilevato per una cifra che non è stata rivelata una partecipazione del 49% nei centri Suzhou In-City Mall e Hangzhou Gudun In-City Mall dalla società SZITIC Commercial Property Co. I centri sono situati nelle due città della Cina orientale appartenenti alla fascia delle cosiddetta second-tier citites e hanno un’estensione rispettivamente di 136.000 metri quadrati su quattro piani e di 52.000 metri quadrati ed entrambi contano all’interno negozi di elettronica e moda con marchi come Wal-Mart, Sephora e Starbucks. Che il settore dei mall in Cina cominci a far gola a molti player lo confermano da una parte i dati sull’espansione delle superfici immobiliari e dall’altra l’ingresso di nuovi player. Per quanto riguarda il primo, secondo il Retail Market Study 2013 di Location Group, la costruzione di mega mall nel futuro è concentrata in Cina, in particolare nelle città cosiddette di secondo livello nelle quali si sta formando una solida borghesia e dove i consumi dovrebbero impennarsi nei prossimi anni. E così oltre a Carlyle altri grandi fondi hanno scelto di investire in questo segmento. CapitaMalls Asia, uno dei più grandi sviluppatori di shopping mall nel continente, ha lanciato nel 2010 un fondo da un miliardo di dollari di private equity finalizzato allo sviluppo di centri commerciali e le proprietà al dettaglio in Cina. E nel 2011 è stata la volta di Mgpa ha rilevato il 50% di Galleria Chengdu, un mall di 53mila metri quadrati nella città cinese.