“Ho avuto carta bianca, situazione ideale per poter esprimere la propria interpretazione pensando alle reali esigenze di questo comparto”. Esordisce così l’architetto francese Jean Nouvel, incaricato da Cosmit di presentare in Fiera a Rho durante il Salone del Mobile, un grande progetto interpretando le profonde trasformazioni che hanno contraddistinto, negli ultimi anni, il mondo dello spazio da abitare e dello spazio di lavoro. “Vorrei qui presentare un progetto di libertà, provare a opporre alla segregazione urbana e allo zoning altri luoghi per lavorare”.
In un’area speciale, all’interno del padiglione 24 dedicato al SaloneUfficio, Nouvel esplorerà le possibilità attuali del costruito attraverso i principi liberatori del rifiuto di spazi clonati, chiusi e ripetitivi e suggerendo alle aziende espositrici nuove formule di aggregazione per affrontare con maggiore forza il mercato interno e quello internazionale.
È alla fine degli anni Ottanta che Nouvel costruisce il suo primo edificio per uffici, l’agenzia pubblicitaria CLMBBDO nella banlieue parigina, sviluppando i principali temi della sua personalissima visione dello spazio di lavoro: mobilità, convivialità, piacere, gioco, apertura tanto verso l’interno quanto verso l’esterno.
“Tra 30 o 40 anni saremo stupiti di constatare quali condizioni invivibili propongono la maggior parte degli uffici di oggi”, ha dichiarato Nouvel. “Cloni caricaturali, standardizzazione, totalitarismo, non potranno mai suggerire il minimo piacere di vivere in un ufficio”.
E sono proprio la nozione del piacere del vivere in un ambiente di lavoro, la ricerca di nuovi materiali e di nuove tecnologie per realizzare soluzioni confortevoli, efficienti, rispettose dell’uomo e dell’ambiente, quindi personalizzabili, quelle che “Progetto: ufficio da abitare” vuole far emergere.
Il progetto presenta alcune situazioni di lavoro in pieno contrasto con la segregazione urbana e la clonazione funzionale. Il ruolo dell’architetto – usando le parole di Jean Nouvel – è quello di interpretare le mutazioni tecniche, culturali e sociali contemporanee e proporre un linguaggio poetico, un progetto di libertà.
Al centro di SaloneUfficio un monolito con quattro video ritratti dove un regista, un filosofo, un artista e uno scrittore esprimono i loro punti di vista sul mondo del lavoro.
Seconda ambientazione, una serie di uffici contigui disposti in maniera razionale e strutturata, ma caratterizzati da un razionalismo generoso. Pareti scorrevoli, porte pieghevoli, luce e intimità dosate e regolate mediante l’uso di persiane.