Un nuovo showroom parigino di 500 mq che sarà inaugurato il prossimo 15 novembre al 41 di Rue François 1er, a Parigi; una brand extension nel gioiello con il progetto Sicis Jewels. Queste sono le premesse alla base della strategia del più famoso brand di mosaico artistico per architettura d’interni al mondo, nell’anno del suo 25esimo anniversario. E, su queste premesse, il presidente Maurizio Placuzzi racconta i traguardi che verranno.
Qual è l’obiettivo strategico di un’apertura a Parigi?
Si può dire che oggi ogni progetto imprenditoriale che ha come oggetto il lusso debba per forza partire da Parigi, vera “capitale” dell’alto di gamma. Lo showroom Sicis, che si svilupperà su una superficie di 500 mq, è il primo al mondo a esporre tutto ciò che la nostra azienda sa fare, dai mosaici, ai gioielli, agli orologi.
In quell’occasione lancerete il progetto Sicis Jewels.
Sì, il lancio avviene ora dopo 3 anni di studio storico sul gioiello in micro mosaico, periodo che ha visto le nostre maestranze impegnate nella conversione a questo diverso tipo di lavorazione. Per le collezioni, in gran parte realizzate da un nostro team di designer interno, abbiamo chiamato a collaborare gli architetti Massimiliano e Doriana Fuksas e l’interior designer Roger Thomas, con il quale lavoriamo da diversi anni per la produzione di mosaici decorativi destinati ai grandi Casinò di Las Vegas, come il Wynn e il Bellagio e che per noi, in 5 mesi, ha dato vita ad una collezione di circa 60 pezzi.
Dove saranno distribuiti i gioielli?
Sicis Jewels sarà in vendita nelle showroonm Sicis di Parigi, da febbraio 2013 a Sicis New York e da giugno 2013 negli showroom Sicis di Hong Kong, nei department stores internazionali e nei negozi qualificati di gioielleria e orologeria.
La brand extension nei gioielli innalza ulteriormente la gamma dell’offerta?
L’evoluzione del brand Sicis sta seguendo un percorso inverso rispetto al classico trend delle brand extension. Solitamente si parte con la creazione di un prodotto di lusso per declinare poi il successo del marchio in oggetti di valore leggermente più basso, noi invece abbiamo lanciato nel 1989 l’arte del mosaico, per imporre a livello internazionale il nostro marchio nel settore delle superfici, e abbiamo lanciato ora i gioielli. Per questo progetto ci siamo ispirati all’arte orafa del Settecento e Ottocento, quando i gioielli per l’aristocrazia venivano prodotti in micro-mosaico, ma ne abbiamo aggiornato il tipo di lavorazione con tecniche all’avanguardia. Sono sempre stato appassionato di gioielli in micro mosaico, che colleziono da tanti anni. Oggi sono riuscito a realizzare questo mio sogno investendo nella chimica, nei nuovi materiali e nelle lavorazioni. Pensi che riusciamo ad incastonare dai 2mila ai 5mila pezzi di micro mosaico in un centimetro quadrato e siamo arrivati a filare l’oro e non più solo il vetro.
Quanto è importante per voi il mercato francese?
Noi siamo presenti in Francia da molto tempo. Posso dire di aver iniziato il mio viaggio imprenditoriale nel 1988 con il primo progetto di fornitura di mosaici per il Ritz di Place Vendôme. A livello di gruppo fatturiamo 55 milioni di euro, ma è difficile stimare quale quota sia rappresentata dal mercato francese perché la Francia è un punto di contatto con buyer e clienti provenienti da diversi Paesi (Giappone, Cina, Italia, Inghilterra, Russia, America). A Parigi esponiamo, definiamo le specifiche, a volte vendiamo direttamente mentre altre volte il testimone passa allo showroom Sicis più vicino al progetto specificato, spesso appunto in un’altra nazione. E’ davvero difficile calcolare, quindi, quante vendite siano dirette al “Paese Francia”.
Qual è il target dei vostri gioielli?
Il progetto Sicis Jewels è totalmente nuovo perché propone un prodotto che fino ad oggi non esisteva, di conseguenza il target non è ancora ben definito. Posso dirle che realizzeremo pezzi esclusivi di altissimo valore e oggetti con prezzi più accessibili.
A Basilea avete lanciato in anteprima il progetto Sicis Jewels, poi presentato alla fiera Couture di Las Vegas per il mercato americano, quali reazioni avete riscontrato?
Un po’ come quando presentammo anni fa il mosaico artistico, anche in questo caso le reazioni, in entrambe le fiere, sono state di curiosità, stupore e apprezzamento da stampa, buyer e imprenditori del settore. Addirittura abbiamo ricevuto proposte di collaborazione in outsourcing e offerte di ingressi nel nostro capitale, che abbiamo gentilmente declinato in quanto intendiamo mantenerci autonomi.