Nei primi 8 mesi del 2012 il Gruppo Albini ha registrato un andamento di fatturato in linea con il medesimo periodo dell’anno precedente, un risultato positivo, ottenuto in un contesto economico ancora molto complesso e incerto. A determinare questo trend è stato soprattutto l’export con un’incidenza degli ordini che hanno registrato un incremento di sei punti percentuali, passando dal 67% al 73% del fatturato. Il Gruppo ha chiuso il 2011 con un fatturato di 121 milioni di euro in crescita del 5,5% rispetto ai 115 milioni del 2010.
“L’andamento dei primi mesi del 2012 – ha dichiarato il presidente Silvio Albini – ci rende abbastanza fiduciosi, pur nella consapevolezza del critico contesto internazionale. In queste fasi di incertezza e difficoltà, il Gruppo Albini punta più che mai sulla qualità delle materie prime, sul servizio al cliente e sull’innovazione del prodotto, garantito dalla filiera industriale interamente controllata che assicura risposte immediate e flessibili al mercato. La continua crescita della domanda dei tessuti più pregiati e raffinati conferma la validità della nostra strategia, che è quella di continuare a puntare sul Made in Italy, per raggiungere i mercati esteri sempre più attenti e preparati sui prodotti di vera qualità. I nuovi investimenti in ricerca e sviluppo del prodotto, servizio al cliente e stabilimenti industriali in Italia confermano la strategia del Gruppo Albini, che è quella di investire costantemente, anche in momenti di crisi e congiunture negative dei mercati”.
Fra i mercati in sviluppo segnali incoraggianti arrivano non solo da Stati Uniti e Cina, dove l’ufficio commerciale di Shanghai del Gruppo Albini, aperto nel 2011, sta dando buoni risultati, ma anche dall’Europa, soprattutto da Francia, Spagna, Inghilterra, Paesi Scandinavi e Paesi dell’Est. Accanto ad una ripresa del Giappone, crescono anche alcuni mercati, finora considerati minori in termini di business, come Turchia e Paesi del Golfo.