Come un'araba fenice Faraone rinasce dalle sue ceneri, ovvero via Montenapoleone. è la boutique nella via del lusso meneghino, firmata dall'architetto Massimo Iosa Ghini, la prima tappa del rilancio dello storico marchio di gioielleria, fondato a Milano nel 1945. Artefice della rinascita è Cesare Settepassi, discendente della dinastia di orafi fiorentini che nel 1960 ha rilevato il brand Faraone, ma anche manager e autore del successo di Tiffany in Europa. Al 1989 risale il passaggio di Faraone al marchio newyorchese ma, dopo una convivenza nella boutique di via Montenapoleone, quando nel 2000 Tiffany passa da solo in via della Spiga, Faraone viene accantonato. Settepassi, lasciato il colosso statunitense l'anno scorso, rileva una seconda volta il brand e torna alla carica con il progetto di famiglia. L'apertura in Montenapoleone ? afferma l'imprenditore fiorentino – vuole essere un segnale forte del ritorno di Faraone dove è stato per oltre 60 anni.
Da qui Faraone intende sviluppare prima possibile una rete wholesale che superi anche i confini nazionali. Già entro l'anno prossimo ? prosegue Settepassi – vorremmo iniziare a raggiungere vari mercati, italiano europeo, ma anche asiatici, come la Cina, e arabi. Per fare ciò il manager parla di monomarca, in franchising o con partner locali, ma anche di corner e di shop-in-shop in catene distributive di alto livello. Il leit-motiv della maison resta la qualità del servizio al cliente, che da sempre contraddistingue Faraone, #gioielliere di famiglia' dell'aristocrazia milanese e di dive come Maria Callas. Tuttavia, oggi il brand punta a raggiungere anche un target diverso, affiancando ai classici pezzi di haute joiaillerie le collezioni dallo stile fresco e moderno ? con coccinelle, cuori e corone – messe a punto dal nuovo direttore creativo Franco Bosisio, ex Cartier, ma anche Swatch e Sector.
Le nuove collezioni di gioielli ? spiega Settepassi – vogliono essere accessibili, portabili e moderne, rivolte anche a una clientela più giovane. Una sorta di gioielleria prêt-à-porter per toccare un pubblico più ampio, questa l'idea strategica di Settepassi che, senza dimenticare l'identità storica di Faraone (Conservo ancora la fotografia della pietra che ho venduto negli anni #80 a una famiglia milanese, uno smeraldo a goccia di 70 carati che era appartenuto allo Zar Nicola II), è consapevole dell'importanza della propria expertise imprenditoriale: Prima sapevo fare molto bene il gioielliere, da Tiffany ho imparato anche a fare il manager.