Dopo quasi 60 anni dalla fondazione di Parah, è stata finalmente svelata l'identità della stilista che ne crea le collezioni da più di dieci anni. è Lucia Branduardi, classe 1965. “Sin da piccola – racconta la fashion designer – il mio sogno era diventare stilista di Parah e ce l'ho fatta. Mi affascinava il pensiero di essere in mezzo a stoffe, macchinari, aghi e fili colorati. Dopo una breve esperienza a Milano in una piccola struttura del settore, sono entrata a far parte dello staff dell'azienda di Gallarate”.
Lavorare per Parah � ci spiega entusiasta la Branduardi – dal punto di vista creativo è sempre una scommessa perché è un'azienda molto viva e in evoluzione perenne. Di conseguenza, chi ha molte idee deve affrontare un lavoro impegnativo ma molto gratificante.
La collezione per la P/E 2010 � prosegue la stilista – è all'insegna della gioia di vivere e predilige i colori accesi. Io la definisco collezione anticrisi: la crisi, infatti, ci ha spronato ad invogliare i consumatori verso l'estetica del prodotto. I nuovi costumi si rivolgono ad una donna attiva, attenta alla moda, che ricerca la bellezza esteriore, quindi l'estetica del capo, ma anche una vestibilità confortevole.
Siamo molto orgogliosi di aver scelto Lucia Branduardi � dichiara il presidente Gregori Piazzalunga – è la stilista che ha osato proporre Parah Noir, l'etichetta che rappresenta le collezioni più sofisticate e, cogliendo gli umori e le evoluzioni del mercato attuale, è colei che ha saputo anticipare il nuovo concetto di intimo proponendo per la prossima stagione A/I 2010-11 la nuova linea Parah Online. Il progetto è ancora top secret, possiamo solo anticipare che si tratta di una nuova linea di intimo, maglieria, costumi da bagno, tute e freewear.
Nel corso dei 60 anni di attività, l'azienda ha raggiunto diversi obiettivi, quelli di cui il presidente va più fiero sono in primo luogo il fatto di non aver mai deluso il consumatore finale mantenendo il dna dell'azienda, caratterizzato dalla creatività e dalla ricerca di prodotto. In secondo luogo, l'obiettivo del fair, ossia di avere una tracciabilità trasparente del prodotto garantendo l'affidabilità dei materiali, dei tessuti e delle lavorazioni.
Per il futuro, l'azienda continuerà ad investire nel prodotto, nonostante la crisi. In Italia, per il 2010 � prosegue il presidente – prevediamo un incremento di fatturato del 3%. Abbiamo, invece, perso qualche punto percentuale all'estero, a causa di problemi locali come la svalutazione del rublo in Russia e il crollo economico a Dubai. Insomma, siamo stati penalizzati da situazioni negative momentanee, ma teniamo duro. La crisi non ci ha particolarmente colpito, ci ha però preoccupato ed è stata anche un forte stimolo al rinnovamento. Abbiamo, infatti, scelto di comunicare di più su internet, di qui il nome della collezione che presenteremo a Parigi: Parah Online. I clienti che l'hanno già vista ci hanno dato un riscontro positivo.
Ricerca di prodotto e comunicazione saranno dunque al centro degli investimenti di Parah, ma un occhio di riguardo sarà riservato ai clienti multimarca, che sono ancora il core business dell'azienda. Il trade – conclude Piazzalunga – ci sta premiando.