E' un racconto della moda, anzi sulla moda. Non affronta temi di estetica, sociologia, costume. No, racconta come è nata (negli anni Cinquanta), come si è affermata nel mondo, come è entrata in crisi e come si è rinnovata l'industria della moda in Italia. Questa è la novità e la forza del libro di Carlo Pambianco (scritto con Luca Testoni) intitolato I signori dello stile, rivoluzione e successo della moda italiana nel mondo, appena pubblicato da Sperling & Kupfer.Ci si poteva chiedere, come fa Mario Boselli, presidente della Camera della moda, nell'introduzione, se c'era bisogno di un nuovo libro sulla moda: certamente sì, sostiene Boselli, «perché questo colma una lacuna nella rappresentazione puntuale del sistema moda nella sua complessità, dalla nascita fino a oggi».
è davvero sorprendente, leggendo il libro di Pambianco (professionista e consulente che nella moda vive da più di 40 anni), scoprire quante cose siano cambiate nell'arco di mezzo secolo. Da quando a Carosello cominciavano a comparire i primi marchi di abbigliamento, come Monti (“abiti belli, abiti pronti”) oppure Lebole (“ho un debole per l'uomo in Lebole”) o ancora Omsa («che gambe) »). Nomi che oggi dicono poco ma che allora segnavano l'emergere del brand, quando la moda donna aveva ancora il suo centro a Parigi e quella da uomo a Londra. Un mondo lontano da quello creato successivamente dai grandi stilisti e con loro dall'industria dell'abbigliamento.
Sui grandi stilisti, i grandi marchi e igrandipersonaggidella moda Pambianco si sofferma non solo raccontando la loro storia ma anche con ricchezza di aneddoti e citazioni. E brevi incisi per spiegare alcuni fenomeni. Per esempio: perché i ricarichi dei negozi sono così elevati? In questa carrellata di 50 anni ci sono anche i giornali, gli articoli sulla moda, la pubblicità. Le testimonianze di una vera rivoluzione, il cui futuro prossimo non è facile prevedere. Pambianco prova a suggerire una strada.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/12/08 a cura di Pambianconews