Nonostante i risultati 2007 e quelli del primo trimestre 2008 , con fatturati in crescita a due cifre e ragguardevoli margini di redditività, i mercati continuano a penalizzare i titoli del settore lusso. Emblematico il caso Lvmh: mercoledì il primo gruppo al mondo del lusso ha annunciato che nei primi tre mesi del 2008 i ricavi sono cresciuti, a cambi costanti, del 12%, superando di un soffio i 4 miliardi di euro. Ieri a Parigi il titolo ha guadagnato 2,68 euro, chiudendo a 69,33 euro, ma il balzo non basta certo a compensare le perdite registrate dal titolo Lvmh dall'ultimo anno (-20%), una performance comunque migliore della perdita del 25% registrata dal Bloomberg European Fashion Index.
Il gap tra risultati di bilancio e Borsa vale anche per Richemont, Burberry's, L'Oréal, Ppr, Swatch e, in Italia, per Bulgari e Luxottica.
�Una delle ragioni principali di questa strana forbice è l'ormai superata e sostanzialmente errata idea che le aziende del lusso siano totalmente dipendenti dal mercato americano e che debbano quindi temere il rallentamento dell'economia Usa � spiega Dennis Weber di Dresdner Kleinwort -. Gli Stati Uniti restano importanti, ma un'eventuale sofferenza è ormai compensata dai ricavi che vengono dai mercati emergenti�.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 18/04/08 a cura di Pambianconews