La filiale russa del gruppo Max Mara è la sua creatura: l'ha vista nascere, nel 1995, e crescere fino a diventare la terza al mondo, tra quelle estere, per ricavi. Ma il traguardo più importante è dello scorso novembre, quando Gabriele Zambelli, ad di Max Mara Russia, ha reso la filiale autonoma a tutti gli effetti (fino ad allora dipendeva da Max Mara Scandinavia) e ha inaugurato un grande showroom e nuovi uffici in uno storico palazzo del 1400, proprio di fronte al Museo Tretiakov.
�Seguo il mercato russo dal 1995, quando abbiamo stretto il primo accordo commerciale, partendo da zero, ha dichiarato Zambelli. Oggi in Russia abbiamo 40 negozi a insegna Max Mara, di cui sei a Mosca, e 40 con le altre insegne del gruppo, Marella, Marina Rinaldi, Max&Co e Penny Black. Già oggi la Russiaper il nostro gruppo (che nel 2006, ultimi dati ufficiali disponibili, ha avuto ricavi per 1,2 miliardi di euro) è il terzo mercato estero, dopo Giappone e Francia. La filiale di Mosca, che ha circa 30 dipendenti, genera un fatturato di 50 milioni che entro il 2012 vorremmo raddoppiare. L'obiettivo a lungo termine è invece di far diventare la Russia il primo mercato, persino davanti all'Italia�.
A proposito di aperture il manager conclude: �I nostri negozi sono tutti in franchising: in Russia, a differenza di molti altri mercati, è quasi impensabile gestire i negozi direttamente, per questioni organizzative e anche legali. Ma i nostri partner hanno una professionalità altissima: abbiamo una rete in franchising che sembra una rete di proprietà, tanto è curata, fedele al concept e alla visione aziendale in ogni particolare, dalle vetrine alla gestione dei riassortimenti. A breve vorremmo aprire un altro grande spazio Max Mara a Mosca, destinato alla fascia alta del mercato, e poi concentrarci, con le altre insegne, sui centri commerciali: nella capitale ce ne sono 60, nel Paese circa 400. L'idea è di avere almeno un negozio in ogni struttura�.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 7/03/08 a cura di Pambianconews