Da quando Ferretti group è stata delistata nel 2002 ed è tornata sotto il controllo dei fondi di private equity, prima di Permira e poi dell'inglese Candover, ogni anno la lista dei dipendenti del gruppo si è allungata di 300 nomi. Oggi sono più di 3mila le persone che lavorano nei cantieri.
«I nuovi investimenti hanno richiesto una maggiore capacità produttiva e quindi la necessità di inserire in azienda altre professionalità – spiega l'amministratore delegato Vincenzo Cannatelli – sia nel management per via dei brand recentemente acquisiti sia nelle aree operative, quelle che hanno conosciuto l'estensione maggiore».
«Ma soprattutto – ci tiene a precisare Cannatelli – abbiamo inserito operai e personale specializzato nella produzione per poter stare dietro a una crescita del fatturato del 25% all'anno». C'è poi un'area di cui Cannatelli va particolarmente fiero ed è l'Advanced yacht technology, un centro di ricerca all'avanguardia dove lavora un team di oltre 120 ingegneri specializzati nella continua ricerca di soluzioni innovative di prodotto e di processo.
Il gruppo ha voluto mantenere saldamente la produzione in Italia. «In questo settore il concetto di made in Italy è ancora premiante perché all'estero cercano il prodotto costruito in Italia – continua Cannatelli – Dal design all'ingegneria alla produzione al collaudo finale tutto viene svolto internamente e in Italia. «All'estero semmai abbiamo una rete commerciale localizzata nei diversi paesi in cui vendiamole nostre imbarcazioni – dice Cannatelli -. Poi però ogni marchio ha una struttura di supporto in Italia.�
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/02/08 a cura di Pambianconews