Basta camminare intorno a Place Vendome, a Parigi la piazza simbolo dei gioiellieri francesi, e dare un'occhiata alle vetrine per rendersi conto della particolarità di Mauboussin. Al numero 20, la boutique della maison presenta pezzi originali, colorati, di una modernità non ostentata.
«Siamo francesi e ne siamo orgogliosi. Anche quando andiamo all'estero, non vogliamo essere internazionali come i grandi gruppi del settore, ma mettiamo in avanti il fatto che veniamo da Parigi, sottolinea Alain Nemarq, presidente della società. Ma quando guardo i nostri gioielli, posso anche dire che, in quanto a stile e creatività, siamo forse i più italiani dei gioiellieri francesi».
«Abbiamo preso atto dell'evoluzione della donna negli ultimi trent'anni e abbiamo agito di conseguenza, osserva il presidente. Adesso ci rivolgiamo a una cliente contemporanea, urbana, attiva e che sceglie da sola i propri gioielli».
Un dato interessante: prima del 2002 solo il 30% dei clienti di Mauboussin erano donne, ora più del 70%. «Abbiamo abbandonato l'idea che un gioiello è per l'eternità. E quindi abbiamo anche abbassato i prezzi».
La “rivoluzione” di Mauboussin ha funzionato. Nel 2007 il fatturato è salito a ventisei milioni e l'obiettivo per il 2008 è fra i 32 e i 34 milioni di euro. Se tutto va bene, Nemarq vorrebbe raggiungere quota 60 milioni fra quattro anni.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/02/08 a cura di Pambianconews