«Bertelli vorrebbe che le sfilate donna anticipassero a luglio anziché a settembre». Miuccia Prada si riferisce sempre al marito Patrizio (nella foto), amministratore delegato del gruppo, citandolo per cognome. E butta lì la frase con nonchalance presentando la sfilata maschile autunno-inverno 2008-09. Ma è un concetto forte come l'allestimento a forma di toboga della passerella. Perché una così drastica anticipazione del calendario sarebbe una vera e propria rivoluzione nella moda, ed è uno dei temi caldi di cui discutono i buyer, che mediamente attendono delle mezz'ore che le celebrities si siedano in prima fila per deliziarli con la loro presenza.
In realtà, è dalla scorsa estate che Prada è partita in pressing sulla Camera nazionale della moda italiana, che “governa” i calendari italiani, coordinandosi in particolare con l'omologo organismo francese. Secondo Bertelli, far sfilare la moda donna estiva a settembre è anacronistico, visto che i consumatori in tutto il mondo vengono serviti con crescente anticipo nei negozi, che sul mercato hanno sempre più forza catene come Zara e H&M (non certo concorrenti del lusso ma in grado di sfornare decine di collezioni e flash all'anno), che internet sta modificando ovunque la percezione del trend.
La richiesta di Bertelli è stata però respinta a stragrande maggioranza dal consiglio direttivo della Camera della Moda, allargato ai più celebri stilisti (da Armani, che peraltro domenica con la collezione Emporio ha fatto sfilare anche 20 look donna, a Versace) e ai produttori di tessuti, in una consultazione di filiera. «Per noi, riafferma Mario Boselli, presidente della Cnmi, è prioritario l'abbinamento temporale con Parigi, anche come difesa dall'aggressività americana».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/01/08 a cura di Pambianconews