Fine di un'epoca per il tessile: quella delle quote nelle importazioni dalla Cina. Dal primo gennaio 2008 è andato in soffitta l'accordo in vigore dal 2005 per passare al sistema del double check.
Il vecchio regime prevedeva limitazioni all'importazione di 10 categorie, dai pullover ai pantaloni da uomo, alle camicie alla biancheria da cucina e da tavola. Inutile il tentativo da parte dell'Italia e di altri paesi europei di chiedere un prolungamento delle quote a tutto il 2008, come avviene invece per Stati Uniti, Brasile, Turchia e Sudafrica che hanno esteso la durata degli accordi con la Cina. L'esito negativo della richiesta è stato determinato dall'opposizione dei Paesi del Nord Europa, in sostanza gli stessi contrari all'introduzione del marchio Made in.
E' stata invece accolta l'idea di istituire un sistema di double check: in sostanza un monitoraggio incrociato, contemporaneo sui versanti europeo e cinese, sui flussi commerciali, incluse anche le triangolazioni con Paesi terzi. Il double check riguarderà otto delle precedenti 10 categorie, ad eccezione di tessuti di cotone e biancheria da tavola e da cucina.
�Siamo davvero alla fine di un'epoca � commenta Carlo Longo, presidente dell'Unione industriale pratese�.
Estratto da Finanza&Mercati del 4/1/07 a cura di Pambianconews