I segnali di recessione ora arrivano anche dal vino. I prezzi delle bottiglie più pregiate, infatti, sono sempre stati un indicatore dello stato di salute dell'economia e hanno sempre seguito il trend dei mercati azionari: a fasi rialziste corrispondeva un incremento delle loro quotazioni. Viceversa in caso di trend ribassisti. E ora sembra arrivata una nuova fase recessiva.
Per la prima volta dal 2002, infatti, il LivEx100, l'indice che registra le variazioni di prezzo dei 70 vini più pregiati al mondo, da luglio al 10 dicembre scorso, ha subito una flessione dell'8%. Dall'inizio dell'anno fino alla prima correzione dei mercati azionari di agosto, invece, l'indice era aumentato del 50%, invertendo il trend iniziato cinque anni fa da quando è cresciuto del 150%, tanto che per alcune delle bottiglie più superlative, come lo Chàteau Margaux del 1986 o il Pétrus del 1990, negli ultimi tempi era scattata una vera e propria mania. Un Lafite del 1986, per esempio, poteva essere scambiato tra gli appassionati anche a 1.000 euro a bottiglia, quattro volte il prezzo del 2002.
Ma lo scenario sta cambiando e anche questo mercato inizia a mostrare i primi segnali di cedimento. Un indicatore molto negativo dello stato di salute dei mercati, dicono gli esperti del settore. Soprattutto per gli Usa, piazza di riferimento per i vini più quotati.
Estratto da Economy del 28/12/07 a cura di Pambianconews