Dalla tavola rotonda su “La difesa del marchio nella realtà quotidiana”, organizzata ieri a Milano da Global Refund, leader nel Tax Free Shopping, è stato ribadito quanto la contraffazione penalizzi lo sviluppo delle aziende della moda e del lusso. Il giro d'affari rappresenta il 2% del commercio mondiale. Le stime più aggiornate fornite dall'Ocse parlano nel 2005 di un fatturato dell'industria dei falsi pari a 300 miliardi di dollari.
Il 69,7% dei beni contraffatti che si trovano in giro per il mondo proviene dal Sud-Est asiatico, mentre solo l'1,7% dall'Europa, in particolare da due Paesi. Il principale, purtroppo, è proprio l'Italia (che è anche la terza nazione a livello mondiale). Nel 2006 la Guardia di Finanza ha sequestrato nella Penisola 90 milioni di capi contraffatti, il 25-30% in più rispetto al 2005.
Altro elemento emerso dall'incontro è la crescita, soprattutto per quanto concerne i brand della moda e del lusso, della proposta di articoli falsi sui Internet: pare addirittura che il 30% delle transazioni effettuate sulla rete riguardino merci non originali.
I partecipanti intervenuti all'incontro, tra cui Carlo Guglielmi (presidente di Indicam), Giacomo Bozzi (presidente di Richemont Italia) e Pier Luigi Roncaglia (avvocato esperto di proprietà intellettuale), sperano che un benefico effetto potrà essere garantito dall'entrata in vigore dalle norme promosse dall'Alto Commissariato per la Lotta alla Contraffazione, attualmente in via di approvazione da parte del Parlamento italiano.
A cura di Pambianconews