La famiglia Carminati, che nel 2000 ha acquisito il marchio milanese Valextra da Beppi Fremder (attuale presidente di Samsonite Italia), attraverso la finanziaria di famiglia la Carfin92, in questi anni ha cercato di riportare il brand in auge.
E la svolta è arrivata proprio nei giorni scorsi quando Emanuele Carminati Molina ha preso in mano le redini dell'azienda prima gestita in qualità di amministratore delegato da Massimo Suppacing. «Quando nel 2000 ho acquistato Valextra da Beppi Fremder l'ho fatto solo per amore del marchio. Non c'era una strategia precisa. Oggi voglio che questo brand torni a diventare un nome riconosciuto in tutto il mondo».
Finora, infatti, alla guida del gruppo c'era stato Massimo Suppacing (ex Benetton, Escada e Hugo Boss). Il manager avrebbe dovuto riportare Valextra a un riconoscimento mondiale come simbolo del lusso, della storia della tradizione e della cultura del gusto italiano che l'azienda ha nel proprio dna. Tanto che al raggiungimento di determinati obiettivi sarebbe anche diventato azionista della società. Qualcosa, però, non ha funzionato e ora a traghettare la maison del lusso, che punta a competere con il marchio Hermès, sarà proprio Emanuele Carminati, finora concentrato a curare il vero business della famiglia, ovvero le proprietà immobiliari attraverso la Carfin92.
�Il mio obiettivo ora che ho preso direttamente in mano la gestione dell'azienda è farla arrivare al break even nel 2008», ha dichiarato Carminati. La società di pelletteria ad oggi ha un giro d'affari di sette milioni di euro, una goccia nel grande mare della Carfin92 che tra l'altro ha partecipazioni in altre scietà del real estate. Fra l'altro il manager esclude di acquisire altri marchi del lusso. «Il nostro core business sono gli immobili – spiega l'ad – basta un'azienda del lusso nel portafoglio della Carfin92�.
�Ma il prossimo anno- tiene a precisare Carminati- puntiamo al raddoppio dei ricavi grazie a nuove aperture in programma e a un attento processo di sviluppo internazionale soprattutto in Giappone grazie anche a un accordo di distrubuzione con la nipponica Sazaby».
Estratto da Finanza&Mercati del 7/11/07