Paolo Zegna (nella foto) è stato rieletto ieri alla presidenza di Smi-Ati, la federazione delle imprese del settore del tessile-abbigliamento. “I dati del 2006 e quelli dei primi quattro mesi del 2007, afferma Zegna, mostrano che siamo riusciti a individuare i problemi del settore e le soluzioni. I risultati sono sotto i nostri occhi». Il fatturato dell'industria tessile moda nel 2006 è stato di 52,8 miliardi di euro, in crescita dell'1,9% rispetto all'anno precedente e l'export ha ripreso a correre: da un calo dello 0,1% del 2005 si è passati a un aumento del 3,7%.
Il periodo gennaio-aprile conferma il trend positivo: “I dati Istat indicano un aumento del fatturato del 3,6% e dell'export del 4,1%, ha spiegato Zegna. Sono numeri che secondo noi andrebbero leggermente corretti al ribasso, perché l'istituto di statistica prende in considerazione soprattutto i risultati delle grandi imprese, mentre nel nostro settore sono le piccole a soffrire di più. Però la tendenza è confermata: lo tsunami che ci ha colpiti a partire dal 2001 è superato. Nati del 2006 devono servire anche a darci fiducia: dobbiamo essere consapevoli delle nostre capacità di reazione. Non è più il tempo di giocare in difesa, invocando unicamente nuove misure di protezione dalle importazioni dai Paesi asiatici. Possiamo passare all'attacco: i nostri prodotti di fascia media e medio-alta hanno come mercato di sbocco potenziale il Bric: in Brasile, Russia, India e Cina ogni anno cresce il numero di persone con un reddito disponibile superiore ai 2omila dollari. È a questi mercati che dobbiamo guardare”.
“Ora dobbiamo concentrare gli sforzi soprattutto sulla promozione all'estero”, ha concluso Zegna.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 29/06/07 a cura di Pambianconews
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