L'operazione di Pinault su Puma non può che essere considerata una gran bella notizia per gli operatori italiani dello sportsystem. L'operazione, infatti, si presenta interessante anche per gli effetti che avrà in Italia.
In Italia il mercato dell'abbigliamento sportivo vale complessivamente circa 4 miliardi di euro e vede tra i principali attori gruppi come Nike e Adidas. I due colossi restano leader anche nelle calzature sportive: un business che complessivamente in Italia vale 1,3 miliardi. Se si guarda invece al calcio la torta italiana si riduce a 140 milioni, con Adidas che la fa da padrone. Per Nike, che resta leader nell'abbigliamento e nelle calzature sportive, l'Italia è il quinto mercato al mondo, il secondo in Europa (dove fattura 4,3 miliardi di dollari).
Si può leggere il tutto come una inversione di tendenza ed una ricollocazione del ricco mercato dell'abbigliamento e della calzatura sportiva più vicina alla moda che alla tecnica? Andrea Tomat (nella foto), presidente di Lotto, spiega che sicuramente si va in questa direzione ma chiarisce anche che i segmenti in realtà sono almeno tre, e tutti importanti. Il primo è legato direttamente alla prestazioni e quindi punta molto su tecnica e performance. Qui si collocano soprattutto la scarpa da calcio, l'abbigliamento tecnico e le scarpe speciali per ogni altro sport sia professionistico che amatoriale. Poi c'è il settore più ricco, quello della tendenza, dove lo sport si coniuga con la moda, lo stile con la praticità d'uso. Infine c'è la fetta di mercato collegata in maniera diretta con le sponsorizzazioni.
«Io credo, conclude Tomat, che in realtà nel futuro sarà sempre meno interessante investire nelle sponsorizzazioni. Nonostante questo noi spendiamo ogni anno fra il 10 ed il 12% del nostro fatturato, quindi circa una trentina di milioni».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 12/04/07 a cura di Pambianconews