È un brand globale che vale la seconda piazza in Europa e in Italia, alle spalle di Samsonite. In cifra, 150 milioni in trolley e valigie. Per questo quando Tony Grani, imprenditore belga a capo del gruppo Kipling, ha deciso di mettere in vendita la Delsey di Parigi con l'assistenza di Rothschild, molti grandi fondi di private equity si sono messi in gara. E alla fine l'ha spuntata Argan capital, ex braccio di investimenti di Bank of America poi passato ai tre partner Wojciech Goc, Lloyd Perry e Carlo Mammola, quest'ultimo con base a Milano e un team che include Pasquale Pinto e Giovanni Revoltella.
Il contratto d'acquisto (con la regia dello studio legale Latham & Watkins) è stato firmato a fine dicembre grazie a finanziamenti organizzati da European capital del gruppo Bofa. A passare di mano, sulla base di un entreprise value di circa 200 milioni, è stato il 100% di Delsey con la proprietà del marchio principale e della linea Visa (nella fascia più bassa), sei direzioni commerciali e una struttura di vendita che tocca cento Paesi. La produzione, invece, è tutta in outsourcing in Francia e nel Far East. Resta da dire dei piani messi in campo dal fondo Argan, che in Italia ha già rilevato la N&W (ex Zanussi vending). Il progetto è replicare il modello Samsonite, cresciuta attraverso aggregazioni per poi sbarcare al Nyse.
Estratto da Il Mondo del 18/01/07 a cura di Pambianconews