Una personale, sincera passione per i gioielli. Questo ha portato Carlo Traglio, imprenditore milanese, figlio di imprenditori, sulla via di Valenza, fucina di capolavori orafi da sempre. In particolare, lo ha portato a un laboratorio orafo nascosto nel cuore del paese piemontese, la Vhernier, in cui la gemmologa Angela Camurati distillava la sua sapienza artigianale sotto forma di pezzi unici esposti ogni anno alla fiera di Basilea.
Un patrimonio di pietre preziose e costruzioni ardite realizzato con l'ausilio di trenta artigiani esterni all'azienda, che Traglio ha convogliato sul mercato internazionale acquisendo il marchio nel 2001 e dedicandosi a esso anima e corpo. Con piglio manageriale, portando in Vhernier anche Emanuele Aliotti Visdomini, ex manager di Pomellato cooptato in veste di direttore commerciale e con un tocco personale, visto che Traglio, appassionato di arte contemporanea, ha trasferito nei gioielli forme architettoniche mutuate dal migliore design contemporaneo, scoprendo una propria veste stilistica a supporto degli archivi straordinari già in possesso del marchio. Sono nati così gli anelli basculanti, le fogge a parallelepipedo, i pavé montati su due anziché su quattro punte per condensare più diamanti e donare maggior lucentezza, che ora troneggiano nelle gioiellerie migliori del mondo come Vourakis ad Atene, Pres Manes a Oporto, Guillehm a Megève, oltre ad aver conquistato department store come Neiman Markus e Saks.
Merito di un marketing rispettoso dell'unicità del prodotto e della oggettiva bellezza dei pezzi, se il fatturato è cresciuto del 400 per cento dal momento dell'acquisizione, raggiungendo i 5 milioni di euro con prospettiva di arrivare a 7 nel 2007. Un buon 60 per cento grazie all'export, florido soprattutto per merito degli Usa che da soli assorbono il 40 per cento delle esportazioni Vhernier e del Giappone. In più, sta decollando il progetto monomarca partito con il primo negozio di via Santo Spirito a Milano, cui seguirono Capri, in via Camerelle e Tokyo, nel 2004. Ora in fase di apertura c'è Ginevra, mentre nel 2007 sarà la volta di Roma e Barcellona, per poi puntare l'obiettivo su Parigi e Londra.
Estratto da CorrierEconomia del 11/12/06 a cura di Pambianconews