L'arredamento made in Italy, quello che punta a imporsi nel mondo per stile e design all'avanguardia, resta distante dal listino. Ma c'è un plotone di società del settore che sembra in grado di affrontare il passo della quotazione nei prossimi anni. Secondo Pambianco Strategie di Impresa, in una schiera di 250 aziende passate al setaccio è possibile individuare una squadra di 25 marchi considerati «quotabili». Tra questi «una stima realistica, spiega la ricerca della società di consulenza milanese, fa ritenere che entro i prossimi cinque anni si potrebbero quotare 3-4 aziende. Se la situazione del mercato sarà particolarmente favorevole il numero potrebbe salire a 5-6 new entry in Piazza Affari».
Pambianco ha individuato le magnifiche cinque del settore casa e design. Sono, nell'ordine: Cassina, B&B, Flos, Molteni e Kartell. Una squadra che, nell'ipotesi di approdo in Borsa al completo, triplicherebbe le attuali presenze del settore sui listini limitate a Natuzzi (a New York), Sicc e Indesit. Marchi, gli ultimi due, concentrati sulle cucine, mentre Natuzzi ha da sempre adottato politiche di volume, più che di qualità. Peraltro, Natuzzi e Sicc non stanno vivendo i migliori momenti dal punto di vista della crescita e dei margini. Ecco perché l'ingresso dei cinque marchi individuati da Pambianco non sarebbe solo un guadagno in termini di quantità.
Il plotone delle candidate, infatti, sembra più spostato sul segmento di alta gamma dell'arredamento. È significativo che le cinque «magnifiche» emergano da una classifica stilata da Pambianco sulla base di precisi indicatori della salute aziendale. Le magnifiche cinque di Pambianco hanno totalizzato punteggi variabili: si va dai 56,4 punti di Cassina ai 49,4 di Kartell. Il plotone, in ogni caso, sembra davvero avere le carte in regola. Lo prova il fatto che a guidarlo c'è una società, Cassina, che a metà dell'anno scorso è stata rilevata per 140 milioni di euro dal fondo Charme della famiglia Montezemolo. Che ha come obiettivo valorizzare al meglio le potenzialità dei gioielli del made in Italy, non escludendo la quotazione in Borsa. La stessa Cassina, inoltre, assieme a B&B e Molteni, è tra le prime cinque società del comparto arredo che nel 2005 hanno tenuto premuto l'acceleratore della crescita. Un ulteriore segno di salute, visto che nello scorso esercizio il segmento del mobile italiano ha segnato un calo del 2,3% del fatturato alla produzione (dati Cosmit-Federlegno-Arredo).
Estratto da Finanza&Mercati del 22/04/06 a cura di Pambianconews
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