"E' una misura ingiusta, contraria ai principi del libero commercio internazionale. Ma siamo sicuri che alla base della decisione di Bruxelles ci sia un problema di incomprensione. Ecco perché vogliamo dialogare con la Ue in modo da convincerla a tornare sui suoi passi", dice Chen Qingyan, direttore generale di Guangzhou Wanban Group, un grosso fabbricante di scarpe sportive (produce anche per Adidas) del Guangdong.
Chen è uno dei promotori di un comitato di 130 Aziende cinesi private formatosi in seguito all'annuncio, il 23 febbraio scorso, del commissario Mandelson circa l'introduzione di dazi doganali sulle importazioni di scarpe dalla Cina e dal Vietnam e che ieri hanno ricevuto l'ok del Comitato antidumping.
I produttori cinesi insieme al loro Governo voglione cercare di convincere la Ue a recedere dalla nuova svolta protezionista. «Cercheremo innanzitutto di spiegare agli europei che Cina e Europa non sono concorrenti diretti poiché vendono i loro prodotti su mercati diversi», continua Chen.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 17/03706 a cura di Pambianconews