L'effetto Fin.part continua ad erodere il valore borsistico della Banca popolare di Intra, sceso ieri a 12,19 euro per azione (-1,18%). Nello stesso tempo si vanno allargando gli spread dei bond emessi della banca presieduta dall'industriale Cesare Ponti. La Intra, che ha chiuso il primo semestre con una perdita consolidata di 70 milioni, è tornata sotto pressione dopo la bocciatura, da parte della Consob, dell'offerta pubblica di scambio con cui Fin.part puntava a ristrutturare il debito obbligazionario.
A questo punto, a meno di un coup de théâtre da parte del presidente Gianni Mazzola, il rischio di una procedura concorsuale per Fin.part è alto: l'appuntamento al tribunale di Milano è fissato per il 20 ottobre. Considerando gli accantonamenti a fronte di 170 milioni di crediti verso il mondo Fin.part, la Intra corre il rischio di ulteriori rettifiche che potrebbero oscillare tra un minimo di 27,5 e un massimo di 69 milioni (calcoli che tengono conto di quanto già svalutato).
Tuttavia, dal primo settembre, giorno in cui la banca ha annunciato il profit warning, il mercato ha cominciato a prendere le distanze e le azioni Intra hanno perso quasi il 7 per cento. Stessa situazione sul mercato dei bond, che su cui si è peraltro abbattuto il downgrade del rating a BBB- deciso venerdì scorso da S&P. Il prestito da 150 milioni in scadenza a luglio 2008 ha perso terreno e lo spread sull'Euribor si è allargato da 40 punti base (giugno '05) a 57 punti. Analogo movimento è stato registrato anche dalle altre emissioni quotate.
Estratto da Finanza&Mercati del 6/10/05 a cura di Pambianconews