Nuovo episodio nella guerra pubblicitaria tra la French connection group e l'Asa britannica (Advertising standards authority). Dopo le precedenti tre condanne inflitte negli ultimi 12 mesi, l'inizio del 2005 non si è aperto con novità di sorta. Anzi, questa volta la decisione dell'organo inglese di controllo della pubblicità è di quelle impegnative dal momento che ha riguardato lo slogan della società fin qui usato, che nel frattempo era stato registrato come marchio. Credendo così di bypassare i possibili problemi di controllo e sanzioni dell'Asa.
A cercare di scongiurare la condanna era intervenuta anche la società Zirh international, licenziataria del marchio e promotrice del messaggio, sostenendo che il messaggio non era assolutamente volgare e che la scelta di una testata così diffusa come il magazine Boots era dovuta unicamente al fatto che si voleva far conoscere questo nuovo profumo.
A nulla sono valse queste linee difensive e l'Advertising standards authority ha ricordato, nel motivare la sua ennesima condanna, che esisteva un obbligo ben preciso a non utilizzare più in messaggi promozionali di qualsiasi natura e (conseguentemente anche per nuovi prodotti) il termine Fcuk, dal momento che il pubblico lo interpreta, nonostante sia stato registrato come marchio, come espressione volgare ed offensiva.
Estratto da ItaliaOggi del 9/06/05 a cura di Pambianconews