I cinesi bussano alla porta di Prada. E Patrizio Bertelli si siede al tavolo delle trattative per studiare «se» e «come» cominciare a
Sul tavolo c'è il |
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Già lo scorso anno Bertelli fu il primo a uscire allo scoperto sulla possibiltà di delocalizzare il lusso, e a scuotere i benpensanti del made in Italy: «La Cina, spiegò in aprile a F&M, è una minaccia per gli stolti, il paradiso per chi saprà sfruttare le occasioni». Dopo Bertelli, altre griffe hanno scoperto le carte, a cominciare da Armani (che con Simint produce da anni nel Far East) per finire con Ferragamo che di recente ha iniziato a parlare di scarpe made in China.
Estratto da Finanza&Mercati del 21/04/05 a cura di Pambianconews