È la distribuzione che crea il prodotto. Lo sostiene da sempre Sanzio Zappieri, fondatore del maggior gruppo italiano di diffusione moda che ha creato fenomeni come Kookai. Una legge spesso ostile alla piccola media azienda, dotata di ottime risorse creative e produttive ma priva di brand forti e incapace, da sola, di arrivare sul mercato con un prodotto giusto, al prezzo idoneo, seguendo strategie di marketing appropriate. Due buoni esempi vengono da Zappieri e da Sephora, catena beauty del colosso francese Lvmh.
A parlare dell'evoluzione di Zappieri è Giorgia, figlia del titolare a capo di una delle cinque showroom milanesi del gruppo, Limelight, quella più innovativa nella ricerca di talenti emergenti: «I negozi cercano prodotti con un forte contenuto di stile, è il momento di investire sulle novità e in Italia se ne trovano molte. Il problema è che un prodotto nuovo deve costare almeno il 20% in meno delle griffe istituzionali e avere determinati connotati estetici».
La tendenza di scovare un prodotto valido ma poco noto al pubblico e coadiuvare l'azienda diventandone «consigliere» sta pagando anche in Sephora, come spiega la direttrice marketing europea Natalie Bader-Michel. «Il distributore acquisisce un potere sempre più importante, spiega la manager, Spesso suggerisce l'estensione merceologica di un prodotto, come è accaduto per noi con una crema esclusiva americana, lo Strivectin, di cui abbiamo proposto al fabbricante nuove applicazioni».
Estratto da CorrierEconomia del 18/04/05 a cura di Pambianconews