«Lo confesso, sono ambizioso. E voglio portare la Geox ai |
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Come pensa di crescere?
I mercati sui quali stiamo più spingendo sono Stati Uniti, Inghilterra e Giappone. Male potenzialità sono enormi: il 90% dell'umanità utilizza scarpe di gomma. La partita si gioca su un punto decisivo, la tecnologia. Vince chi è più avanti.
Significa puntare sulla ricerca.
Già: il 3% del nostro fatturato è investito ogni anno in ricerca e innovazione. A Biadene di Montebelluna (Treviso) abbiamo un reparto con 15 ingegneri che, collegandosi con l'Università di Padova e il Cnr di Milano, studiano mattina e sera i movimenti del calore nel corpo umano. Il nostro futuro è nelle loro mani.
Quale sarà la prossima frontiera di Geox?
La «giacca che respira». Con dei forellini nelle spalle attraverso i quali esce il calore, evitando così sudorazione e cattivi odori. Se il modello ha funzionato per le scarpe, potrà essere applicato in tutto l'abbigliamento. E su questo obiettivo stiamo concentrando i nostri sforzi.
Non teme che qualcuno possa copiarvi?
Abbiamo già 35 brevetti depositati. Ma non bastano. Il segreto è andare sempre più avanti, distanziare chi ti insegue. Se ti fermi, sei perduto.
Ora pensa di diversificare, come hanno fatto molti imprenditori veneti?
I soldi che ho incassato dalla Borsa sono pronti per essere investiti in azienda, se serviranno. Non ho altri traguardi, e non mi interessano né banche né giornali.
Estratto da Economy del 15/04/05 a cura di Pambianconews