Il punto di forza: nicchie di eccellenza nel design e nell'alta tecnologia. Il punto debole: aziende troppo piccole. La minaccia viene dall'esterno: la concorrenza cinese. Le imprese dell'illuminazione made in Italy arrivano quest'anno a Euroluce con tante domande sul futuro e meno risposte di quante vorrebbero.
«Il settore è fermo da tre anni, spiega Carlo Pambianco, consulente d'impresa del made in Italy, in parte per ragioni strutturali, perché le imprese sono piccole e quindi hanno costi operativi elevati, faticano a sviluppare le reti commerciali, e in parte per ragioni congiunturali. perché in Europa i consumatori spendono poco e il dollaro Usa è debole». E a questo si aggiunge l'import di prodotti per illuminazione dalla Cina e dall'Europa dell'Est a prezzi inferiori fino al 70% a quelli italiani.
La situazione, a ogni modo. non è disperata. Osserva Pambianco che «il settore ha giocato molto la carta del design: il margine operativo lordo è intorno al 12% e le imprese sono ben patrimonializzate». E a guardare le stime di Cosmit Federlegno-Arredo si scopre che il 2004 è stato un anno di lieve crescita: il fatturato complessivo ai prezzi alla produzione è aumentato dell'1% e ha raggiunto 2,35 miliardi di euro.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 13/04/05 a cura di Pambianconews