«Avevamo promesso una maggiore aggressività nella distribuzione dei dividendi: l'anno scorso a fronte di un incremento dell'utile netto del 20% abbiamo pagato una cedola superiore al 50% rispetto all'anno precedente. E oggi abbiamo deciso di raddoppiarla rispetto a una crescita dell'utile del 18%. D'altra parte ce lo possiamo permettere perchè la Bulgari ha un indebitamento vicino a zero, un forte patrimonio netto e la necessità di fare investimenti che saranno però finanziati da un cash flow generoso». Francesco Trapani, amministratore delegato di Bulgari, commenta così la proposta del consiglio di amministrazione di pagare agli azionisti un dividendo di 0,22 euro rispetto ai 0,11 euro dell'esercizio precedente.
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Un dato che è anche il risultato di un bilancio che ha visto l'utile netto consolidato arrivare a 108,3 milioni rispetto ai 92,1 del 2003. La crescita del 17,5% è dovuta in parte a un tasso di imposizione fiscale più favorevole, sceso dal 15,4 al 10,5 ante imposte. In crescita anche il fatturato consolidato a 827,7 milioni dai 759,3 del 2003. Per settori, l'incremento delle vendite della gioielleria è stato del 14,5%, dei profumi del 15,5%, degli accessori del 13,8% e degli orologi dell'8,7 per cento.
Per quel che riguarda l'esercizio in corso, Trapani ha anticipato che «Bulgari registrerà su base annuale tassi di crescita delle vendite intorno al 10-12% a cambi comparabili e un incremento dei profitti superiore a quello dei ricavi».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 23/03/05 a cura di Pambianconews