E' il retail l'ultima frontiera, il territorio ancora da esplorare dove stanno avvenendo le maggiori trasformazioni. Testimone di quest'evoluzione del retail fin dai primi anni Ottanta è un imprenditore di Bergamo, Antonio Percassi, la cui presenza fortissima nell'immobiliare ha generato un presidio altrettanto forte nella distribuzione dove tocca aspetti diversi: le catene nice-price con Benetton e pronto-moda di Zara, gli outlet, i monomarca, i centri commerciali come Oriocenter, situato proprio in corrispondenza del principale scalo italiano per il traffico low cost.
Continuerà l'espansione degli outlet?
«Sì. Da noi sono nati da poco e possono avere uno sviluppo interessante. Però sono indispensabili particolari requisiti di qualità e progettazione, che riguardano anche l'impatto sul territorio. Noi, per esempio, ci siamo focalizzati sul concetto di paese, con la sua piazza, i giardini, il verde ben curato, i materiali e i prodotto, intuito colori che appartengono alla tradizione del luogo».
È il gusto più attuale quello di costruire veri e propri villaggi, con una loro personalità anche urbanistica. Sono così anche i Fashion District.
«Questi outlet di nuova concezione trasformano l'acquisto in una occasione d'incontro, offrono piacevolezza e trasformano lo shopping in un'esperienza completa».
Quanto è determinante il prezzo?
«È uno dei tre punti fondamentali, con la qualità e la velocità. Nessuno oggi può vendere un prodotto di qualità scadente raccontando che è meraviglioso, perché il cliente, non appena se ne accorge, se ne va per sempre. E la velocità… ecco il vero problema. Se vedi un vestito o una borsetta, li vuoi subito. Non otto mesi dopo come nel normale ciclo del prét-à-porter».
Estratto da CorrierEconomia del 21/03/05 a cura di Pambianconews