«Qualche anno fa arrivarono da me due banchieri d'affari: per conto di un loro cliente mi proposero di cedere l'azienda. Io risposi: e se vendo, cosa farò nella vita? Uno di loro annuì e affermò: la faremo lavorare più di prima! Quella frase mi urtò talmente, detta da un ragazzo poco più che trentenne, che decisi di accompagnarli subito alla porta».
Il rapporto tra Mariuccia Mandelli, che ha creato la maison Krizia nel 1957, e la finanza è racchiuso in questa frase: anche più di dieci anni fa Emil Schneeberg, ex direttore finanziario della vecchia Gemina (lo stesso che finì poi coinvolto nello scandalo a metà degli anni 90), si era presentato negli uffici di Krizia di via Manin per proporre alla Mandelli di comprarle l'azienda: «Mi sembrò una persona cortese e simpatica, ma rifiutai».
«Abbiamo affidato la società a Maurizio Pasi che già 5 amni fa ci aiutò a semplificare la struttura delle società del gruppo anche tramite uno spin-off immobiliare. Ora c'è un piano di stock option che permetterà a Pasi e ad altri manager di entrare in azienda».
Gli ultimi anni sono stati faticosi per molte maison italiane, complice le Torri gemelle e la congiuntura economica sfavorevole: «Anche noi per almeno due anni abbiamo risentito della crisi, ma nel 2004 le vendite sono aumentate del 15%» spiega la Mandelli. La Borsa non è mai stata presa in considerazione: «Mi ricordo una festa a Londra a fine anni 90. A metà della serata arrivarono diversi giovani banchieri e mi circondarono: fui ammirata, salvo poi accorgermi che mi volevano proporre la quotazione».
Estratto da Plus – Il Sole 24 Ore del 07/02/05 a cura di Pambianconews