Quando un jeans entra in Italia a cinque euro, come vuole competere?. II pantalone arriva dalla Cina, la domanda invece viene da Esine, nel bresciano, dove ha sede la Franzoni filati. La risposta è il piano di ristrutturazione del gruppo, che ha cinque stabilimenti in Lombardia e uno in Puglia, oltre a una partecipazione di minoranza in Turchia.
«Come produttori di filati, spiega l'amministratore delegato, Graziella Franzoni, subiamo una doppia concorrenza: ovviamente con i filati, ma anche con i tessuti, perché tolgono mercato ai nostri clienti». E alla fine la catena arriva fino al jeans, al prodotto finito, che colpisce indirettamente. Il monte della filiera della moda è in crisi. Nel giro di tre anni, il gruppo è passato da un giro d'affari di circa 130 milioni ai 95 milioni del 2004.
«Il timore, dice Franzoni è che l'impatto della liberalizzazione degli scambi sia pesante. La Cina è un'opportunità sul lungo periodo ma gli svantaggi si fanno sentire subito».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 27/01/05 a cura di Pambianconews