Nei mercati di Shanghai è frequente trovare sulle bancarelle scarpe Nike (false) a poco più di un euro al paio. Ma a Pechino la casa americana di calzature e abbigliamento sportivo ha il problema opposto: il 29 dicembre è stata condannata in tribunale per violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Ossia, per aver copiato un'invenzione cinese. La multinazionale ha presentato appello, intanto però dovrà versare un'indennità di 300 mila yuan (pari a 27 mila euro) al 28enne Zhu Zhiqiang e presentare le sue scuse sul sito ufficiale Sina.com. Ieri sera l'atto di contrizione non era ancora sul web, eppure la vicenda rischia di avere una forte eco internazionale.
E magari in concorrenza con case nazionali dello sport come la Li-Ning. I problemi per la Nike sono nati quando l'illustratore cinese Zhu Zhiqiang l'ha accusata di aver plagiato una sua creazione. In realtà non è la prima volta che Nike finisce coinvolta in un conflitto legale nell'Impero di mezzo. Già nelle settimane scorse le autorità di Pechino avevano definito “irrispettosa della tradizione culturale cinese” un'altra sua pubblicità.
Estratto da Corriere della Sera del 3/01/05 a cura di Pambianconews