«Iniziamo subito col dire, sottolinea Carlo Pambianco, tra i primi a occuparsi di lusso e moda, che sul fronte luxury, da Armani in giù, la delocalizzazione non c'è. E' un fenomeno molto marginale. Poi va fatta una distinzione per quanto riguarda i comparti. Quello delle calzature e della pelletteria in generale, per esempio, è quello che più di tutti ha delocalizzato. Ma parliamo di prodotti di fascia medio bassa. Quella alta non ci pensa nemmeno: i Della Valle, i Rossetti i Ferragamo, producono nel Bel Paese». Lo stesso discorso vale per quanto riguarda l'occhialeria tricolore «che risente della concorrenza sulle fasce basse, ma continua Pambianco, nelle produzioni con un grande contenuto moda e un livello di qualità molto elevato, quelle cioè che vengono fatte tutte nel nostro Paese, non ha paura di nessuno».
«La via della delocalizzazione, dice ancora Pambianco, serve a allungare il momento della fine di un prodotto. Non a salvarlo. Non dà valore aggiunto né dal punto di vista della qualità né dell'immagine. E' solo una politica di riduzione dei costi. Ma c'è il rovescio della medaglia: uno non può andare a produrre, diciamo in Cina, collezioni di alta qualità e poi farle pagare un prezzo elevato». Par di capire che è un po' come il cane che si morde la coda: il vero made in Italy, alto di gamma deve essere fatto in casa, ma il paese non è #'ospitale'': i costi sono molto elevati, a partire dalla manodopera. «Parliamoci chiaro, incalza Pambianco, la manodopera incide nella stessa percentuale che tu venda un vestito a 20 o a 1000 euro. Dunque devi fare in modo di posizionarti in alto. Devi salire la montagna: a 500 metri si è in tanti, a 1000 già meno a 5000 sei da solo».
E allora, visto che si parla di riforme della scuola e dibattiti sul mondo del lavoro sarebbe desiderabile che «oltre alle scuole private e ai corsi di formazione che organizzano già alcuni gruppi industriali privati, si creassero anche scuole pubbliche. Per non disperdere il sapere made in Italy», conclude Carlo Pambianco.
Estratto da Affari & Finanza del 3/05/04 a cura di Pambianconews