Dopo lo scivolone del 4,08% delle azioni ordinarie dell'altro giorno, ieri le vendite si sono abbattute sulle Montefibre di risparmio che hanno lasciato sul campo il 3,77% chiudendo a 0,37 euro. Poteva andare peggio, perché nel corso della seduta le azioni sono state anche sospese dalle negoziazioni, dopo avere lasciato sul campo fino al 6 per cento. In recupero, invece, le ordinarie che hanno guadagnato l'1,52 per cento.
Per il gruppo presieduto da Roberto De Santis la situazione resta critica, a causa del legame societario e commerciale con Ngp, la società nata un anno fa dallo spin-off del ramo di produzione dei polimeri, che fa capo allo stesso azionista (la famiglia Orlandi) e fornisce a Montefibre la fibra poliestere, necessaria per la produzione del fiocco poliestere, che rappresenta il 25% del suo fatturato.
Se Ngp non riuscirà a reperire 25-30 milioni diventerà impossibile avviare il piano di ristrutturazione e non avrà altra alternativa che la messa in liquidazione. L'unica alternativa potrebbe essere Sviluppo Italia, che starebbe valutando un ingresso nel capitale.
Estratto da Finanza&Mercati del 19/03/04 a cura di Pambianconews