«Siamo spagnoli, latini e adesso vogliamo conquistare il mercato sudamericano. Cominceremo con San Paolo, Brasile e con la Colombia. Il nostro è un prodotto che funziona bene nei paesi caldi». Custo Dalmau, proprietario insieme al fratello David, del marchio Custo Barcelona si rilassa dopo la sfilata di New York. Soltanto per poche ore, prima di partire per Santo Domingo e il Costa Rica: un viaggio d'affari per tastare la sensibilità del mercato latino e trovare nuove location. A Milano è imminente l'apertura di due punti vendita, in Corso di porta Ticinese 58 e in Largo La Foppa. Aperture anche a Venezia, Roma, Parigi, Nizza, Lisbona e Bilbao. In tutto, entro il 2005, i negozi, tutti di proprietà, saranno 32.
«Continuiamo a cavalcare l'onda del successo, ed economicamente stiamo avendo grandi soddisfazioni», dichiara Dalmau. Il marchio, nato nell'81 ha avuto soltanto negli ultimi anni una crescita notevole dopo che Custo, con il fratello David ha rotto i rapporti con Meyba, società tessile spagnola (ora chiusa) che si occupava della parte commerciale: «Una gestione disastrosa», commenta oggi lo stilista che sette anni fa ha deciso che era ora di dare una svolta all'azienda. Il fatturato è passato dai 46 milioni del 2001 ai 65 del 2003 (le previsioni erano però di arrivare a 70 milioni), e per il prossimo anno la casa di moda si aspetta una crescita del 20%.
Sfilerete in Italia, o continuate a New York? «Per noi New York è il posto dove abbiamo iniziato a sfilare sette anni fa, mi piacerebbe farlo a Milano, ma sarebbe complicato iniziare da zero e andare su una piazza sovraffollata di grandi firme». E non si può dargli torto, vista la risonanza che lo spagnolo è riuscito ad avere sul mercato americano, dove oltre a due o tre nomi stranoti, la concorrenza è decisamente inferiore a quella delle passerelle milanesi. Cosa rappresenta per voi il mercato italiano? «Dopo la Spagna è il più importante in Europa».
Estratto da Affari & Finanza del 23/02/04 a cura di Pambianconews