Si leva alto e forte da Bruxelles il grido d'allarme dell'industria europea del tessile e dell'abbigliamento per gli squilibri concorrenziali generati dal colosso cinese. Sempre più problematica appare, infatti, la situazione di molte imprese comunitarie del settore, strette in una morsa infernale: sul fronte interno si fa strada a grandi passi l'aggressiva concorrenza asiatica, aiutata da uno yuan ipersvalutato e pronta a debordare quando, a fine anno, tramonteranno le quote dell'Accordo multifibre; sul fronte dell'export resta invece arduo penetrare la grande muraglia di barriere amministrative e doganali che frena l'entrata nel promettente mercato del Celeste Impero.
Da qui una duplice richiesta alle autorità politiche da parte di Euratex, l'associazione del tessile-abbigliamento che rappresenta imprese dell'Europa allargata dal fatturato complessivo di 227 miliardi di euro e con 2,7 milioni di posti di lavoro.
In primo luogo, si chiede di aumentare la pressione politica su Pechino affinché l'accesso diretto al mercato cinese sia garantito nei fatti e si rispettino gli obblighi nella rivendicano
lotta alla contraffazione. L'entrata della Cina nella Wto la reciprocità dall'inizio del 2002 «comporta diritti ma anche obblighi», nell'accesso sottolinea Filiep Libeert, presidente di Euratex. In secondo luogo, i produttore europei chiedono di esplorare la strada delle clausole di salvaguardia per proteggere i segmenti di mercato più esposti all'avanzata cinese, come già hanno fatto gli Stati Uniti in novembre, imponendo quote su tre categorie di prodotti #'made in China''.
Euratex indica nella richiesta a Bruxelles di invocare una protezione temporanea per i tessuti sintetici (categoria 35) la circostanza che metterà alla prova nei prossimi giorni la volontà dell'Europa di difendere la propria industria. Arancha Gonzalez, portavoce del commissario europeo al Commercio Pascal Lamy, afferma però che la richiesta ufficiale non è ancora arrivata alla Commissione e che, in ogni caso, una decisione verrà presa dopo un'attenta analisi.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 15/01/04 a cura di Pambianconews