Poco più di sei mesi fa gli investitori istituzionali avevano fatto a gara per spartirsi il bond Safilo. La previsione originaria del secondo produttore mondiale di occhialeria consisteva in 225 milioni di euro, le richieste registrate nel febbraio scorso ammontavano a 8/9 volte tanto e quindi Safilo ha incrementato l'emissione dell'obbligazione subordinata, effettuata dalla controllata lussemburghese e garantita dalla casa madre italiana fino a 300 milioni. Ma chi possiede i titoli high-yeld Safilo, in scadenza al 2013, ha letto con apprensione i downgrade di un gradino decretati da
Moody's e Standard & Poor's a fine novembre. Abbassamenti di rating accompagnati da giudizi pesanti e preoccupati, che stanno interrogando pure le banche maggiormente esposte con Safilo (Csfb, San Paolo, Unicredit). Tanto più perché Moody's come S&P hanno posto sotto osservazione il gruppo d'occhialeria presieduto da Vittorio Tabacchi, lasciando aperta la porta ad un declassamento ulteriore a breve.
La ristrutturazione del debito di Safilo Group, dopo l'operazione di Lbo attuata da Vittorio Tabacchi per sanare un annoso contrasto familiare, è avvenuta lo corso anno seguendo quattro moduli.
L'azienda ha negoziato linee di credito a nove anni per 600 milioni di euro con Credit Suisse First Boston, Unicredit e SanPaolo. Csfb è stato inoltre protagonista diretto di una operazione di private equity, investendo 270 milioni di euro per una quota di minoranza qualificata in Safilo. Un altro passo è consistito nella cartolarizzazione di un notevole volume di crediti commerciali. Infine il quarto modulo riguarda l'emissione del bond da 300 milioni. Questo insieme di valori vanno tenuti in conto dinanzi all'indebitamento netto dichiarato da Safilo al 30 settembre scorso, pari a 793,23 milioni a fronte di un patrimonio netto di 107,59 milioni.
Osservando poi l'entità e l'andamento di ricavi e margini, appare evidente che il servizio del debito è un fardello quanto mai gravoso. Tanto più dinanzi al allentamento registrato nel terzo trimestre: i ricavi di Safilo sono diminuiti del 2% rispetto ai primi nove mesi del 2002 (assestandosi a 673,85 milioni), mentre il margine operativo lordo è arretrato del 29,5% (a 98,83 milioni). Occorre considerare che il comparto dell'occhialeria nel suo insieme mostra segnali di sofferenza. I ricavi di Luxottica nel terzo trimestre 2003, per esempio, sono diminuiti del 6,3% e del 12,8% è sceso il livello dell'utile netto.
Estratto da Affari & Finanza del 15/12/03 a cura di Pambianconews