La moda, in attesa della ripresa che verrà, ma che per ora è rinviata al 2005 si restringe. Specie nella sua fascia, media, a vantaggio di nuovi protagonisti che hanno saputo anticipare i tempi «nobilitando» la moda pronta anche grazie alla scelta di una location di prestigio (vedi Zara in corso Vittorio Emanuele, H&M in piazza San Babila).
Protagonisti che hanno saputo reagire più velocemente dei gruppi del lusso e rispondere alle esigenze di un consumatore dai comportamenti più trasversali, che passa disinvolte mente dalle grandi griffe ai prodotti venduti dalle grandi catene commerciali. «Il mercato tenderà sempre più a polarizzarsi, cioè a potenziarsi o verso l'alto o verso il baso, e di conseguenza le future aziende emergenti in entrambi i fronti avranno dimensioni sempre maggiori. Ci sarà una fascia di superlusso, che resterà una piccola nicchia; poi una fascia di lusso medio-alto, che assorbirà i consumatori della fascia media; infine una fascia medio-bassa che continuerà a crescere, anche questa a spese dei consumatori medi», ha sintetizzato Carlo Pambianco nel convegno organizzato con Banca Intesa sulla salute del settore.
«Questi nuovi leader hanno costruito sistemi aziendali estremamente efficienti, ha concluso Pambianco. Hanno fatto della velocità con cui rispondono alle esigenze del mercato in termini di prodotto (uscite ripetute, flash, riassortimenti …) e del prezzo il loro punto di forza. Due casi particolari sono Diesel e Sixty, della fascia alta dello sportswear: il successo è dovuto alla capacità di coniugare i fattori vincenti del lusso con un sistema aziendale competitivo al fatto di operare in un settore in forte crescita».
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Estratto da La Stampa – TuttoSoldi del 10/11/03 a cura di Pambianconews