Per l'industria del legno-mobile, bandiera del made in Italy il cui successo è fondato in larga misura sul design, la lotta alle contraffazioni e ai plagi, realizzati da produttori nazionali ed esteri, tra i quali i #'copiatori'' asiatici sono in prima fila, costituisce una priorità assoluta. «è sufficiente analizzare le caratteristiche del nostro settore, spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo, e la spinta all'innovazione che sale dalle imprese per comprendere l'importanza per strategica della protezione della proprietà intellettuale e industriale, con particolare riferimento alla protezione dei modelli e dei disegni».
In questo campo Federlegno-Arredo è impegnata da tempo a diffondere «una cultura della tutela del progetto», sollecitando le imprese a registrare i nuovi modelli, sia nel disegno che nelle caratteristiche funzionali, segnalando alle autorità competenti i casi concreti di plagio e contraffazione per mettere in atto le attività di contrasto. L'altro fronte caldo è rappresentato dalla lotta alla concorrenza anomala e sleale esercitata dai nuovi competitori (siano essi provenienti da Paesi extra-europei che da Stati membri della Ue).
«La concorrenza irregolare spiega Snaidero, può essere fronteggiata istituendo filtri efficaci per la merce importata nella Ue, per esempio attraverso marchi d'origine da apporre ai prodotti a seconda dei Paesi in cui abbiano avuto la principale fase produttiva. E un modo per aiutare l'acquirente finale a discriminare la qualità tramite l'origine del prodotto. Del resto, l'obbligo di apporre sui prodotti un marchio di origine è già contemplato in dettaglio dalla legislazione americana e, in misura minore, da quella giapponese».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 19/09/03 a cura di Pambianconews