Dopo il boom degli anni 80 e 90 il polo del salotto è in crisi. è a rischio la solidità di un comparto che in Puglia e Basilicata dà lavoro a 14mila addetti in 534 aziende, concentrate soprattutto tra Altamura (191) Matera (165) e Santeramo (70). Complici vecchi gap infrastrutturali e limiti dimensionali: quasi il 40% delle 534 aziende del distretto ha un numero di occupati che non supera i 15 dipendenti. Secondo molti imprenditori, ma anche sindacalisti, la crisi del settore che nel 2002 ha fatturato in tutto il distretto 2.200 milioni di curo è serissima: se, come spiegano i conti del secondo trimestre del gruppo Natuzzi, azienda simbolo, rimane stabile il numero delle sedute vendute ma calano ricavi e redditività i tagli alla struttura dei costi sono inevitabili.
«Se continua cosi, fra 6 mesi, la crisi si acuirà. Nessuna azienda può continuare a lavorare senza fare utili», spiega Saverio Calia, imprenditore del settore e presidente dell'Unione Industriali di Matera. Che aggiunge: «Dobbiamo reagire immediatamente puntando su nuovi investimenti nei processi produttivi e nella ricerca per ridurre i costi ed aumentare la competitività». Nel materano la congiuntura rimane difficile ma non ancora «cattiva». L'azienda di Calia, una delle imprese leader del distretto materano del salotto, con 600 dipendenti diretti, dovrebbe chiudere il 2003 con un giro di affari «stabile e consolidato» rispetto al 2002.
«Si salvano solo le aziende più grandi che fanno economia di costo e producono direttamente la pelle utilizzata nei processi di lavorazione», spiega Saverio Parisi, amministratore unico del gruppo Divania di Modugno. «Le più piccole non sopravvivranno, non c'è spazio. In prospettiva non potranno che esserci chiusure di micro aziende e tagli occupazionali a ripetizione».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 6/09/03 a cura di Pambianconews