Si stringe l'alleanza tra Tod's e Lvmh. Da Parigi giungono indiscrezioni sulla possibilità che Bernard Arnault, patron del numero uno mondiale del lusso, sia pronto a incrementare la propria quota nella società di Diego Della Valle (che peraltro è nel board di Lvmh). Tanto che l'attuale partecipazione del 3,5% potrebbe salire al 5% e forse oltre. Dalla sede della dell'azienda marchigiana scelgono la strada del silenzio. No comment anche da Parigi. Ma l'operazione sembra coerente con la nuova campagna d'Italia lanciata dal colosso d'Oltralpe. Strategia che proprio ieri ha visto Lvmh rilevare il 30% della Antichi Pellettieri da Mariella Burani.
Circa due anni fa, Concetta Lanciaux, braccio destro di Arnault, l'aveva annunciato: «Lvmh procederà con lo shopping di aziende italiane capaci di garantire produzioni di alta qualità». Era ancora il 2001, qualche mese prima del crollo delle economie mondiali. Dopo 24 mesi di «stop», ora ritornano le condizioni per la campagna italiana del principale player mondiale del lusso. Una campagna che, a giudizio degli operatori, non sembra destinata a finire in fretta. Negli ultimi tempi, Lvmh ha interrotto un «silenzio» che durava dal 2001 (a parte l'acquisizione della piccola azienda di calzature padovana Corrado Maretto nei primi mesi 2002).
«Dopo il rallentamento imposto dalla crisi congiunturale, ha spiegato Carlo Pambianco, dell'omonimo studio di consulenza milanese, ora c'è spazio per una ripresa delle acquisizioni, per giunta a prezzi assai più convenienti di due anni fa». Nel frattempo, i grandi gruppi del lusso come Lvmh hanno avuto tempo «di digerire, ha proseguito il consulente, la precedente campagna acquisti». Le conquiste in Italia sono fisiologiche: «Lvmh, ha aggiunto Pambianco, ha necessità di produzioni di alta tradizione e qualità. D'altro canto è inevitabile un processo di consolidamento della frazionata industria italiana».
Vedi tabella che segue
Estratto da Finanza&Mercati del 4/09/03 a cura di Pambianconews