La crisi economica non spaventa le Fiere, che anzi sono convinte di vedere la propria funzione esaltata dal difficile periodo congiunturale. Secondo una ricerca del Censis il 75% delle piccole e medie imprese italiane trova nelle fiere «il loro miglior strumento di comunicazione, sviluppo e per l'aumento delle esportazioni». Le fiere, sottolinea l'Aefi (l'associazione degli enti fieristici italiani), consentono all'espositore un contatto immediato con il resto del mondo, cioè la clientela potenziale. In fiera si ha l'opportunità di #'toccare il prodotto con mano'' e si avviano trattative che spesso si traducono in ordini d'acquisto. Per questa ragione è in atto una strategia ad ampio raggio, che accanto agli enti fieristici vede impegnati l'Ice, le Camere di commercio, le Regioni e il Governo attraverso il ministero delle Attività produttive, per innalzare, fuori dai confini nazionali, il livello di conoscenza delle rassegne fieristiche che si svolgono ogni anno in Italia e spingere così un numero crescente di visitatori esteri (soprattutto buyer) verso le fiere italiane.
«In un momento di crisi come l'attuale, dice Piergiacomo Ferrari, presidente Aefi nonché amministratore delegato di Fiera Milano, le fiere si esaltano, perché hanno l'opportunità di spalancare le porte di mercati lontani alla miriade di piccole emedie imprese». La quota dei visitatori esteri sul totale dei visitatori delle rassegne fieristiche italiane è in lento ma costante progresso: a metà anni 80 risultava pari al 4,2%; a inizio anni 90 era salita al 4,7%, nel biennio 2000-2001 ha raggiunto il 6,7%, mentre nel 2002 è stata del sette per cento. Chiara l'intenzione di raggiungere l'8-10% entro il prossimo biennio.
Un'ulteriore punto di forza che il sistema nazionale delle fiere si appresta a giocare riguarda il varo del calendario 2004 relativo alle manifestazioni nazionali e internazionali che saranno ospitate in Italia. In totale si tratta di circa 600 manifestazioni di cui circa 180 con la qualifica di rassegna internazionale. Il calendario è molto atteso perché deve mettere ordine nella selva di manifestazioni evitando il più possibile la sovrapposizione e la duplicazione delle rassegne come pure la proliferazione di mostre internazionali. Queste ultime rappresentano il fiore all'occhiello del nostro sistema e dunque occorre il rispetto di precisi parametri per ottenere l'ambita qualifica.
Vedi tabella che segue
Estratto da Il Sole 24 Ore del 3/09/03 a cura di Pambianconews