Come molti quarantenni, anche lui ha un sogno rimasto a lungo nel cassetto: ricomprare almeno un quarto di Mistral, l'azienda che il padre ha fondato più di trent'anni fa, insieme al marchio Brooksfield, e venduta poi nel #92 a investitori stranieri. Un sogno accantonato mentre si occupava di supermercati e di ricambi d'auto, ma che da cinque anni ha cominciato a diventare una speranza sempre più concreta. «Nel '98, ricorda Guido Monasterolo, sono riuscito a ricomprare il 18% di Mistral e prenderne la guida gestionale come amministratore delegato, avviando l'anno successivo una strategia di sviluppo dell'azienda».
L'impulso al marchio Brooksfield, che vuole rappresentare l'unione tra eleganza britannica e sartoria italiana, parte dalla fine del 2000 con gli accordi commerciali per la distribuzione o la produzione all'estero: dal Giappone alla Turchia, dalla Scandinavia alla Spagna, dalla Polonia agli Emirati Arabi. Per sbarcare infine a New York, punto di riferimento anche per il Sud America e i Caraibi. Mentre continua l'espansione dei punti vendita negli Usa (ne sono già stati aperti una quindicina multimarca e si prospetta il debutto di un monomarca), l'export avrà ora nuova linfa anche dalla licenza del marchio Cotton Belt, che punta a un pubblico più giovanile di 25-35enni.
«Nei mercati esteri stiamo andando bene poiché proponiamo l'eccellenza made in Italy e, infatti, lo scorso anno abbiamo registrato un aumento dei ricavi Oltreconfine del 10%». Le vendite in Italia sono cresciute maggiormente (+18%), mentre la quota export è rimasta stabile al 25%. Una sproporzione rispecchiata anche dalla rete distributiva: circa 250 punti vendita multimarca all'estero contro circa 650 sparsi sul territorio nazionale, dove contribuiscono in larga parte al fatturato la Lombardia, la Campania, il Piemonte e il Veneto.
«Da settembre, anticipa Monasterolo, lanceremo un nuovo marchio di pantaloni da donna che abbiamo rilevato dal settore fashion. Inoltre, abbiamo deciso di scommettere sulle scarpe per uomo, donna e bambino, puntando su un contratto di licenza che dovrebbe fruttare cinque milioni nel prossimo quinquennio».
Vedi tabella che segue
Estratto da Gente Money del 29/07/03 a cura di Pambianconews