Le prospettive per il mercato dei diamanti sono positive e per questo De Beers aumenta la produzione e va alla ricerca di nuove miniere. I diamanti tornano «al posto al sole che loro spetta»: così ha detto ieri Gary Ralfe, direttore del maggiore produttore mondiale di diamanti.
«II mercato ha chiaramente sofferto a causa della Sars e della guerra in Irak, ha detto Ralfe, ma ora si è stabilizzato. In passato le vendite di gioielli con diamanti non hanno tenuto il passo con altri beni di lusso o con il Pil globale. Ora stiamo riducendo le distanze. Lo scorso anno la crescita del mercato dei gioielli con diamanti è stata superiore al Pil mondiale e prevediamo che sarà lo stesso quest'anno».
De Beers, che annuncerà i risultati semestrali la settimana prossima, quest'anno ha ulteriormente ridotto le sue scorte, già calate di 1 miliardo di dollari nel 2002, inoltre ha tagliato i debiti e aumentato la produzione (in carati) del 10 per cento.
II gruppo, che controlla il 60% del mercato mondiale di diamanti grezzi, aprirà tre nuovi negozi di gioielli De Beers a Tokio il 9 settembre, mentre l'apertura del negozio sulla Quinta Strada a New York dovrà attendere fino al 2004. Il primo negozio della joint venture tra De Beers e Louis Vuitton Moet Hennessy era stato aperto nel novembre scorso a Londra.
La scelta del Giappone è una sfida, dice Ralfe, perché il mercato è in calo da sette anni: «Louis Vuitton però ha avuto un successo straordinario e spero quindi che il loro tocco magico contribuisca anche al successo di De Beers a Tokio».
Ralfe non solo conferma la previsione fatta in febbraio, che il mercato dei gioielli con diamanti sarebbe cresciuto del 50% in dieci anni, ma dice che era stato «anche troppo cauto».
Estratto da Il Sole 24 Ore del 16/07/03 a cura di Pambianconews